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mercoledì 14 settembre 2011

Alterazioni e traumi dell'apparato articolare



Fratture o incrinature dell'osso sono in genere individuabili grazie a una semplice radiografia. I traumi relativi all'apparato articolare sono invece di più difficile individuazione e vengono sottovalutati.
Talvolta si sente dire "non ce niente di rotto, tutto a posto", dimenticando che esiste anche la capsula articolare e con essa i legamenti di varia natura che stabilizzano i rapporti tra le singole ossa. Queste strutture di stabilizzazione chiamate appunto legamenti, sono fondamentali per il buon funzionamento di qualsiasi articolazione. La loro lesione non è facilmente evidenziabile anche a un esame clinico accurato, specie se vi sono gonfiore e dolore che limitano il movimento e la collaborazione da parte del paziente.

Per questi motivi molte lesioni legamentose non vengono riconosciute al primo esame ma solo quando il paziente si sottopone a una visita specialistica, talvolta dopo mesi di trauma.

A quel punto la riparazione primaria (conservativa o chirurgica) non è così efficace e il danno può essere permanente. E' essenziale perciò una diagnosi tempestiva. Per queesto motivo l'ortopedico in pronto soccorso consiglia spesso all'infortunato di sottoporsi a una visita di controllo a distnze di 5-10 giorni dal trauma, in modo da poter effettuare un esame clinico più accurato con radiografie ed ecografie "dinamiche". Nei casi più complessi è utile sottoporsi all'artografia (la radiografia eseguita iniettando un mezzo di contrasto nell'articolazione, che permette un'ottima visualizzazione di eventuali lesioni). Mezzi ancora più eficaci sono la TAC e la risonanza magnetica nucleare.

In ambiente sportivo gli sforzi che vengono caricati su superfici articolari assai ridotte come quelle di caviglia, ginocchio, polso, clavicola, possono determinare lesioni traumatiche importanti, di cui è bene tenere conto.

Artrosi
L'artrosi e l'artrite

Artrite
L'artrosi è una malattia degenerativa che colpisce le articolazioni. Essa determina un deterioramento progressivo delle cartillagini; dà origine a escrescenze ossee e provoca infiammazione ai nervi e ai tessuti. Fra le cause di questa malattia ci sono i fattori ereditari, la situazione climatica, l'età (si evidenzia infatti tra i 40 e 50 anni), il sovrappeso, l'usura, malformazioni congenite e oppure acquisite.
Le articolazioni più a rischio sono quelle del ginocchio, quella dell'anca e le articolazioni tra le vertrebe del rachide. L'artrosi si manifesta con dolore, talora gonfiore e rigidità nel movimento.

L'artrite è una malattia infettivo-infiammatoria che colpisce le articolazioni e si manifesta con gonfiore, malessere, arrossamento dell'articolazione. L'infezione può causare gravi deformazioni permanenti alle articolazioni colpite.

Distorsione

Distorsione alla caviglia
Livido causato da una distorsione alla caviglia




La distorsione si verifica quando un'articolazione subisce una lesione senza perdita di contatto tra i capi articolari, in seguito a un violento trauma, che può essere diretto o indiretto.

Le distorsioni sono più facilmente riscontrabili nell'adulto, per la minore elasticità dei suoi legamenti rispetto a quelli del bambino. Le forze che determinano le distorsioni sono quelle di rotazione, associate a movimenti di massima estensione o di brusca flessione.
Si manifestano con dolore intenso e tumefazione, che aumentano progressivamente dopo il trauma.

La possibilità di movimento , già scarse subito dopo il trauma, diminuiscono successivamente a causa del dolore e dell'edema. Può in seguito verificarsi anche un aumento della quantità del liquido sinovale.

Occorre quindi immobilizzare l'arto e applicare impacchi freddi. Nel caso si sospettino fratture ossee, è consigliabile trasportare l'infortunato (tenedo l'arto immobilizzato) al pronto soccorso, dove verrà sottoposto agli esami del caso.

Procedura dell'immobilizzazione dell'arto
Discreti risultati potranno essere ottenuti con terapie laser e ultrasuoni. I massaggi sono indicati per il riassorbimento dell'edema dopo l'immobilizzazione. La mobilizzazione avverrà per gradi (con movimenti preferibilmente attivi anche se controllati); la guarigione prevede tempi piuttosto lunghi.

Cose da non fare assolutamente sono massaggiare l'articolazione lesa e non pratticare infiltrazioni anestetiche locali che, consentendo di proseguire il movimento, potrebbero causare danni più gravi.




Lussazione

Quando delle forze agiscono sulle superfici dei capi articolari e ne provocano la perdita di contatto permanente siamo in presenza di lussazioni (un capo articolare esce dal suo alloggiamento). Esse possono essere complete o sublussazioni. Nel primo caso non rimangono punti di contatto, nel secondo ne rimane almeno uno. Si manifestano con tumefazione e dolore all'articolazione colpita, oltre che con deformazione e blocco dell'articolazione.

Occorre immobilizzare l'arto con l'aiuto di stecche e fasciature: il medico provvederà alla riduzione (cioè a riportare in sede l'articolazione lussata) e alla successiva immobilizzazione. In alcune situazionei può essere necessario l'intervento chirurgico.

Non bisogna pratticare massaggi sulla parte interessata o tentativi di riduzione, che devono essere fatti solo da personale medico.


Lesione Meniscale

Una delle parti più soggette a traumi, specie in sport rapidi come il calcio o di carico articolare come lo sci, sono i menischi. Se sollecitate in modo inopportuno o eccessivo, in particolare con movimenti veloci ed estensione o con rotazioni esagerate dovute a improvviso blocco del piede, tali delicate strutture si possono disinserire o presentare una rottura longitudinale: si forma in questo caso un "occhiello" che s'incunea tra femore e tibia bloccando l'articolazione. Rimanendo "pinzettate" fra il femore e la tibia, determinando un blocco articolare e dolore. Talora può staccarsi un frammento (di solito "il corno" posteriore del menisco) che provoca acuto dolore e immobilizzazione dell'arto.

Come già osservato, a tale traumatologia sono particolarmente soggetti i menischi interni strutturalmente meno mobili.

In caso di lesione, raffreddare on ghiaccio l'arto leso per limitare il gonfiore, immobilizzarlo con una fasciatura elastica, metterlo a riposo e tenerlo sollevato fino a che non è possibile l'adeguata terapia medica o ospedaliera. Dopo l'intervento del medico, e gli opportuni esami, si passa a un semplice intervento chirurgico, in artroscopia, che permette l'asportazione delle parti rotte salvaguardando se possibile le parti non compromesse del menisco per evitare processi di artrosi precoce.

Operazione al menisco
L'articolazione può essere funzionale anche senza i menischi, pur risultando meno salda e compatta. Dopo poche settimane può essere ripresa con cautela l'attività.

Versamento Articolare Traumatico

E' una reazione della membrana sinoviale contenuta nella capsula articolare che si manifesta con una raccolta di liquido più o meno abbondante nella cavità articolare. Tale liquido è dannoso per l'articolazione perchè può deteriorare le cartilagini articolari e indurre nel tempo l'artrosi. Il versamento può instaurarsi in seguito a traumi o a malattie infiammatorie a carico delle articolazioni.

Tumefazione dovuta al versamento articolare

Nel caso di versamento traumatico si ricorre a una sequenza d'intervento che prevede riposo, applicazione di ghiaccio, compressione ed elevazione dell'arto. Il liquido sinoviale che si è raccolto nella cavità articolare deve essere aspirato o fatto riassorbire tramite farmaci.













Epicondilite

Detta anche "gomito del tennista" per la frequenza con cui si manifesta in chi prattica il tennis, l'epicondilite è comune anche nei giocatori di baseball, golf, ecc.
E' un'infiammazione dell'articolazione del gomito. Nella fase acuta provoca dolore e impedisce di compiere  movimenti semplici come sollevare una bottiglia, avvitare una tappo o girare una maniglia.

La causa è da ricercarsi in un sovraccarico eccessivo o in movimenti tecnici errati. Il recupero avviene lentamente (occorrono alcuni mesi).



 Si consigliano riposo e farmaci antinfiammatori.